Le caldaie si trovano in direzione levante rispetto alla parte principale del relitto. Sono adagiate su un fondale sabbioso a una profondità di – mt 50 mt. Il percorso (realizzato da Cesare Balzi) che permette di raggiungerle in un tempo molto più breve rispetto a quello consueto (che prevedeva di scendere prima sul relitto), è quello segnato sulla mappa in blu.
Miscela consigliata trimix 21/35, deco 50 e oxy.
Scenderemo di fianco alla boa e nuoteremo, direzione levante con parete alla nostra sx, alla profondità di – 5 mt fino a che non vedremo dall’alto un grande masso sul bordo del pianoro. In caso la visibilità non fosse ottimale nuoteremo in superficie e ci immergeremo giunti in corrispondenza di un angolo retto che vedremo sulla parete del promontorio. A circa -20 mt in prossimità del grande masso che terremo sulla nostra dx, continueremo a scendere attraversando una serie di rottami. Sulla nostra dx un lavandino incastrato tra le rocce. Una piastra di ferro quadrata posata sulla sabbia a- 40 mt. ci indica che siamo in prossimità delle caldaie che ci appariranno poco più avanti a – 50 mt. La visibilità è variabile, da molto bella a discreta. Facile trovare grossi gronghi che dimorano nei grandi buchi. Dopo alcuni minuti trascorsi a perlustrare entrambe le caldaie proseguiremo l’immersione in direzione ponente per raggiungere il relitto, entrando nella stiva di dritta alla profondità di – 42 mt. e uscendo a -25 mt, trovandosi alla base della prora. A -21 mt cambio gas e, seguendo il piano decompressivo pianificato, giungeremo sul pianoro in corrispondenza di una grande roccia squadrata posizionata di fronte alla boa di ormeggio, con la parte superiore che raggiunge i – 5 mt di profondità. Terminata la nostra deco lasceremo il masso alle nostre spalle e, pinneggiando leggermente verso dx, giungeremo sotto la nostra barca.
Di seguito potrete visionare il video dell’immersione e la mappa.